lunedì 24 agosto 2009
55 ) Agostina D'Alessandro Zecchin
AGOSTINA D'ALESSANDRO ZECCHIN - scrittrice- vive a Raldon (Verona).
Nata in una famiglia affettuosa e allegra, in una casa in cui i buoni libri erano numerosissimi e vari, l’Autrice deve il suo amore per la lettura soprattutto all’amatissimo padre, autodidatta, persona colta e interessantissima, molto simpatica, che leggeva molto e che scherzosamente diceva ai suoi figli che solo gli animali vanno a dormire senza aver letto nulla. Con questo insegnamento è diventata una lettrice appassionata, ama quasi tutti i generi letterari, soprattutto i testi di divulgazione scientifica che trova interessanti e coinvolgenti più di qualunque altro intreccio. La sua passione per la lettura, e i suoi molti interessi, rendono una libreria, (o una bancarella, o il sito di una libreria on-line) il classico “luogo di perdizione”…nel senso che da questi luoghi, reali o virtuali, le è impossibile uscire senza aver comprato qualche libro. Felicemente sposata, nel 1988 è diventata mamma di una bambina bellissima, Alessandra, trovando nella maternità e nella vita familiare la sua piena realizzazione. La perdita dell’amatissima figlia, il 15 ottobre 2003, ha sconvolto per sempre la sua esistenza fortunata e felice. Quella che era una passione giovanile, scrivere, ora è diventato il mezzo per entrare in sintonia con gli altri, per comunicare, per dividere la conoscenza, per fermare le stagioni della vita negli istanti irripetibili e preziosi e forse per trovare la via di una difficile serenità. I suoi libri sono attraversati dalla levità e dal piacere di conversare con il Lettore, dividendo con lui le emozioni e rapportandosi a lui sempre con simpatia, rispetto, onestà intellettuale, allegria. Ma scrivere è anche, e soprattutto, il piacere delicato di donare, rinunciando ai Diritti d’Autore di ogni suo libro, a favore del Fondo Assistenza orfani della Polizia di Stato. Appassionata di informatica, ha creato un piccolo sito, http://digilander.libero.it/alessandra_zecchin/index.htm che cura con amore, raccogliendo notizie e immagini sulla figlia e sul libro Segnalibro a pagina 15 , uscito postumo, nel quale Alessandra Zecchin dimostra un sicuro talento e potenziali doti di scrittrice. Giornalista pubblicista, scrive per il settimanale modenese on line www.dabicesidice.it e per il mensile InPiazza di S. Giovanni Lupatoto(VR)
Segnalibro a pagina 15 – Ed. Seneca- 2005
Cara Esperta ti scrivo - Ed. Seneca- 2006
Cinque monete d'oro e altri racconti -Ed. Kimerik-2006
Cara Esperta ti scrivo vol.II -Ed. Il Piccolo Prisma- 2008
Il cavallo con i piedi nell'acqua e altri racconti -Ed Phasar- 2008
Racconto breve
Deve esserci un errore
Un sei, con uno zero accanto.
Due numeri che non mi sono mai piaciuti.
Il sei è un numero tristissimo, quello dello scampato pericolo a scuola, quello della mediocrità, quello degli ignavi.
Lo zero, pressoché inesistente come votazione a scuola, è un numero assai negativo dopo, nella vita, quando c’è sempre qualche bello spirito che ti fa sentire uno zero, spesso ingiustamente.
Eppure, fra non molto, fra nemmeno due anni, questi due numeri, insieme, per un intero anno, staranno accanto al mio nome.
60 anni.
Deve esserci un errore.
Non è passato molto tempo, da quando la maestra Bernuzzi, il primo giorno di scuola, mi convinse a fare le aste di un quadretto, invece di fare le aste lunghissime, come era mia intenzione, per risparmiare tempo e dedicarmi quindi a disegnare fiori e gattini come volevo fare io, riempiendo tutta la pagina di scarabocchi.
E nemmeno è passato tanto tempo da quando, dopo aver sostenuti gli orali alla Maturità, alzandomi per dirigermi felice all’uscita, incontrai i begli occhi azzurri di mio Padre, sorridenti e orgogliosi.
Da quando, un giorno di settembre, accettai da un giovane Ispettore di Polizia, un ragazzo alto e bello, un invito a bere un caffè… un caffè che ancora beviamo insieme…
Da quell’incontro che colmò di calore inconsueto e prezioso un pomeriggio di fine febbraio e il resto della mia vita.
E solo un battito di ciglia mi divide da quella mattina di agosto in cui per la prima volta ho tenuto fra le braccia la mia bambina neonata.
Si lamentava appena… io le toccai un piedino, era freddo e la mia mano calda… A quel tocco lei si quietò subito e si addormentò.
Eravamo sole, per la prima volta di nuovo insieme, nella mia cameretta in clinica. Io rimasi ferma tanto tempo, con lei in braccio, tenendole i piedini nudi con una sola mano… quasi non respiravo e in quel momento, ancora un po’ frastornata dall’accaduto (lei era nata appena tre ore prima), mi sentii mamma e capii che per tutta la vita, la mia vita, non la sua vita, lei avrebbe illuminato la mia anima, riempiendola d’amore, certo il più infinitamente grande che io abbia mai conosciuto.
Sì.
Deve esserci un errore.
Tutte queste cose sono appena accadute, non tanto tempo fa.
(tratto da Il cavallo con i piedi nell’acqua ed.Phasar-2008)
Poesia
Otto passi
Otto passi, forse solo sette,
per le tue lunghe gambe leggere.
Otto passi, forse solo sette,
davvero una piccola strada.
Ma non sei riuscita a fuggire.
Tesoro.
Scritta il 15.10.2003
(tratto da Cinque monete d’oro e altri racconti ed-Kimerik-2006)
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