lunedì 10 agosto 2009
41) Gabriella Mercuri
GABRIELLA MERCURI - Poetessa -vive a Taviano (Lecce).
A 9 anni si trasferisce a Torino ma torna nel paese natale per sposarsi e vivere un’esistenza dinamica, piena di interessi. Ovviamente si dedica alla famiglia e a Stefano, un figlio con la dinamite nel corpo, un cavallino mai quieto.
Gabriella assolve con amore e profitto all’attività di madre, moglie, padrona di casa ed impiegata. E’ diplomata in Ragioneria e si dedica con passione al “sociale”. Ama tutto ciò che stimola la sua creatività, adora pertanto i fiori, la campagna e i gatti forse perchè le ricordano il proprio istinto randagio e perché li ritiene creature affettuose ma nel contempo libere e indipendenti. Appena può viaggia e arricchisce il bagaglio culturale.
Legge Thomas Mann, Wilbur Smith, Bevilacqua, Camilleri, Coelho e Hosseini. In questa singolare selezione si fa convincere più dai titoli che dalle recensioni.
Perché scrive poesie? Già da bambina sente forte il fascino di Pascoli e Leopardi. Con gli anni e l’esperienza impara a conoscere Pablo Neruda e se ne invaghisce.
Il suo cammino poetico comincia “clandestinamente” nel gennaio del 1981. Debutta ufficialmente con “L’Urlo del Passato“ che presenta nel marzo del 2006 a Taviano e nel settembre del 2006 a Torino.
Nel 2007 si aggiudica il Premio speciale della Giuria nel concorso “Chiave di Volta”. Nel 2008 si aggiudica il 3° premio al Concorso Letterario Marco Mazza e viene premiata alla Fiera del Libro di Torino. Sempre nel 2008 il suo Salento la premia con il 1° premio al Concorso Vittorio Bodini.
Nell’aprile 2009 presenta il suo secondo libro “HO SCOMODATO UN SOGNO”.
Si aggiudica il 2° posto al Concorso del Salotto Letterario “Il numero UNO della poesia contemporanea italiana 2009” con la poesia GIOCOLIERE DEI SOGNI.
GIOCOLIERE DEI SOGNI
Ora mi svestirò dal grigiore
dei giorni passati e rimarrò nuda.
Mi vestirò di veli per te
giocoliere dei sogni
tra luci soffuse interrogherò
lo specchio intrigante del tuo volto
mi aprirò varchi tra viali di rose
solleverò risacche ingrossate dal vento
accoglierò spruzzi di salsedine
mi inebrierò con l'odore acerbo
di passione e muschio selvatico
mi infuocherò tra forti braccia
ed affronterò dolcemente la notte.
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