domenica 29 novembre 2009

152 ) Elena Fallo

ELENA FALLO che ci è stata segnalata da Alessandro Dutto della Casa Editrice Araba Fenice di Cuneo.
Elena Fallo è nata a Savigliano nel 1980. Dopo la maturità classica, ha conseguito prima la laurea triennale in Società e Culture d'Europa (2004) presso l'Università degli Studi di Torino, poi (2006), presso la medesima Università, la Laurea specialistica in Storia e ha ricevuto il premio per la miglior tesi del corso di Laurea di Storia.
Attualmente è iscritta alla Scuola di Specializzazione per l'Insegnamento di Torino.

Elana ha pubblicato il suo Primo libro : Antisemitismo in America. Storia dei pregiudizi e dei movimenti anti-ebraici negli Stati Uniti da Henry Ford a Louis FarrakhanEd. Arabafenice, 2008 (pp. 319, 18).
"La rivoluzione in Germania dopo la guerra non sarebbe mai scoppiata se gli ebrei non l'avessero preparata. [...] Gli ebrei internazionali, i veri padroni dei poteri politici e finanziari del mondo, possono riunirsi in qualunque parte e in qualunque momento, in tempo di guerra e in tempo di pace, proclamando di non pretendere altro che di studiare e discutere i mezzi più propizi per rimpatriare gli ebrei dispersi in Palestina e deviando cosi, facilmente,
qualsiasi sospetto che le loro riunioni siano indette con altri scopi"
Chi pronunciò queste frasi? Hitler nel suo Mein Kampf? Sbagliato.
L'autore di queste parole è Henry Ford, il magnate dell'industria americana, famoso per aver costruito un'automobile economicamente e tecnologicamente
accessibile a tutti, per aver introdotto la catena di montaggio all'interno della sua fabbrica, per aver contribuito in modo determinante alla creazione della società moderna. Ciò che non si conosce o di cui si sa molto poco è che Ford fu anche colui che per primo negli Stati Uniti fece pubblicare
I Protocolli dei Savi di Sion sul suo settimanale, il Dearborn Independent,
che scrisse un'opera apertamente antisemita, L'ebreo internazionale
e che ottenne una tale ammirazione da parte di Hitler da avere un proprio ritratto nell'ufficio del fürher.

A volte, è proprio la Storia che crediamo ben nota a non essere come sembra.
Questo libro ci porta dentro la vicenda poco conosciuta di uno dei capitoli più oscuri dell'anima americana, forse uno dei più inquietanti del XX secolo.
Per ricordarci che sarebbe potuto succedere e, soprattutto, che potrebbe succedere ancora.

"Gli Stati Uniti, apparsi la "terra promessa" la "nuova Israele" ai puritani e alle molteplici comunità protestanti delle élites del Nord, dei proprietari terrieri del Sud e dei pionieri dell'Ovest, parrebbero essere stati inassimilabili alla vicenda dell'antisemitismo euro-occidentale ed euro-orientale. Non è così, anche se in essi non si sono mai raggiunti gli estremismi pluriassassini genocidari dell'Europa e dell'Eurasia. Questo libro lo dimostra, e lo spiega, con una ricchezza d'informazioni e di fonti sinora in Italia, e non solo in Italia, sconosciute e poco note.
Anche gli Stati Uniti hanno fatto germinare l'antigiudaismo religioso, l'emarginazione e il linciaggio dei giudei, il razzismo antiebraico a sfondo positivistico, l'invidia popolare antifinanziaria, la xenofobia negli anni della grande immigrazione".

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