mercoledì 22 luglio 2009

22 ) Giancarlo Napolitano



GIANCARLO NAPOLITANO - poeta - vive a Torino.
Ha partecipato a numerosi concorsi nazionali e le sue poesie sono presenti in diverse antologie. Vanta preziosi riconoscimenti tra cui spiccano i primi posti assoluti ai premi internazionali “Colonna D’Eroma” , Palermo 2007; “I fiori di Baudelaire”, Bolsena 2007, premio “Città di Viterbo”2008, “Trofeo Penna d’Autore”, Torino 2009, sezione religiosa.

CAPACI


Un giorno cinque vite bussarono alla luna
e un urlo si levò dal fondo della strada,
il cielo si coprì di pietre di cristallo,
tra bocche di leone e ginestre rampicanti.

La morte parlò piano al vento e al magistrato,
sfiorò l’ultimo istante con lacrime cangianti,
svuotò giustizie esauste in faccia ai sordomuti,
tremò tutta la rabbia nel mondo senza ore.

Quell’urlo fece buio, rumore sopra i sassi,
l’asfalto si dischiuse nel cuore del vulcano,
il vento scoperchiò la morte addormentata
e Capaci fu bollente come un tango straripante.

Soffiarono sirene dalla bocca del dio Eolo,
soffiarono vendette sopra i rami degli aranci,
il volo delle aquile franò sui grattacieli,
nulla fu come prima, neanche la mia siesta.

La morte parlò piano per non destare i grilli,
le brune capinere, sotto mandorli salati,
si spensero all’istante ingoiate dalle fiamme
e un tenero sorriso marcì sopra le stelle.

Sbottarono i silenzi nel giorno della strage,
le rose non patirono coperte dalla mafia,
spuntata per coprire la giungla siciliana
e rendere isolata un’isola italiana.

Un giorno cinque vite scortarono la morte
e l’ombra si placò ad un palmo dall’asfalto,
sfidando le illusioni vestite rosso sangue,
danzando sopra il cuore di un giudice coraggio.


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