PASQUALE SIANO è nato a Oglianico (Torino). Si è laureato in Lettere all’Università Cattolica di Milano con una tesi su Guido Gozzano.
Ha pubblicato sei libri di poesie: Terra di canto, Milano 1960; Tè e fette di torta, Firenze 1987; Tavole unite, Firenze 1993; Tempo di zucche, Firenze 1994; Tornare un giorno a Oglianico per sempre, Oglianico 2001; Tarì delle Due Sicilie, Enna 2006. È presente in antologie e su riviste quali «Michelangelo», «Il Ponte», «La Fortezza». Nel 1992 ha vinto il Premio Casentino con il racconto inedito Appunti sul pensiero di Facs.
Dal 1966 vive a Firenze, dove ha insegnato Lettere nei Licei, ha fatto letture di poesia e attività di critico letterario ; ma quando può specie in estate torna nel suo Piemonte e noi grazie a questa opportunità, abbiamo avuto il piacere di averlo con noi in questa meravigliosa puntata dove ci ha presentato il suo ultimo libro " Tra poco in India " Edizioni Polistampa.
Pasquale non voleva andare in India perchè aveva paura del viaggio, delle folle, delle malattie, degli animali , ma una volta arrivato là si è ricreduto ed è rimasto affascinato da ciò che ha visto e vissuto in 97 giorni passati in India.
Così scrive nel suo libro ...l' arrivo alla casa.
Ha pubblicato sei libri di poesie: Terra di canto, Milano 1960; Tè e fette di torta, Firenze 1987; Tavole unite, Firenze 1993; Tempo di zucche, Firenze 1994; Tornare un giorno a Oglianico per sempre, Oglianico 2001; Tarì delle Due Sicilie, Enna 2006. È presente in antologie e su riviste quali «Michelangelo», «Il Ponte», «La Fortezza». Nel 1992 ha vinto il Premio Casentino con il racconto inedito Appunti sul pensiero di Facs.
Dal 1966 vive a Firenze, dove ha insegnato Lettere nei Licei, ha fatto letture di poesia e attività di critico letterario ; ma quando può specie in estate torna nel suo Piemonte e noi grazie a questa opportunità, abbiamo avuto il piacere di averlo con noi in questa meravigliosa puntata dove ci ha presentato il suo ultimo libro " Tra poco in India " Edizioni Polistampa.
Pasquale non voleva andare in India perchè aveva paura del viaggio, delle folle, delle malattie, degli animali , ma una volta arrivato là si è ricreduto ed è rimasto affascinato da ciò che ha visto e vissuto in 97 giorni passati in India.
Così scrive nel suo libro ...l' arrivo alla casa.
Senza sosta lavorano gli Indiani:
gli uomini a spalle portano i bagagli
numerosi di noi che siamo in cinque,
spostano pesi non indifferenti
dal furgone per scale all'ascensore
fino al secondo piano nelle stanze;
già donne infaticabili puliscono
tutta la casa, appena siamo entrati,
coi loro sari accesi sulle spalle;
e noi invece, ai quali è risparmiata
ogni fatica e non facciamo niente,
noi siamo stanchi, quasi anzi disfatti:
questo è il compito nostro, il nostro ruolo
è essere stanchi qui distesi al suolo.
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