Isabella è autrice inoltre di due romanzi, La confraternita del geco e Oltre il lavabo, varie raccolte di racconti, tra cui: Scrivendo con le stelle, Passeggiate astrologiche e Baby fantasy, ancora inediti.
I premi e riconoscimenti da lei avuti sono stati:
Primo premio Concorso edito da Laruffa Editore - Emozioni d’Inchiostro – 2007 – con il romanzo breve La cantatrice muta, pubblicato nel maggio 2008
• Secondo premio Concorso I canneti e le aree umide del Basso Garda 2007 con il racconto Storia di un’anguilla
• Quarto posto Premio Cuore di Tenebra bandito da Edizioni Clandestine nel 2004 con il racconto Giù per la discesa, pubblicato nell’antologia L’ingannevole colore dei sogni
• Finalista (sesto posto) al premio L’Officina dello scrivere bandito dalla rivista Inchiostro nel 1997 con il racconto L’ispirazione
• Finalista (tra i primi 15) al concorso Trambus 2006 – Parole in corsa - con il racconto Fauna da bus, pubblicato in antologia.
• Finalista al Premio Camaleonte del 2009
• Finalista al premio le Agavi del 2009 con il romanzo Oltre il lavabo
Il suo romanzo " La Cantatrice muta " narra di Elettra, la fragile e misteriosa protagonista, non parla o, per meglio dire, sceglie di non parlare, di “non sprecare inutilmente la voce” ma di usarla solo per cantare. E come il fulmine è il celere tramite tra cielo e terra, così il canto diviene per Elettra l’unico ponte tra lei e il mondo, tra l’Io e l’Altro... è proprio un fulmine, infatti, che la strappa dal ventre materno quando ancora “non era pronta a nascere” e, inevitabilmente, “contrassegna l’intera sua vita”. La giovane miracolata crescerà, infatti, con il terrore dei temporali che l’hanno per sempre privata di protezione e, al contempo, scaraventata in una realtà in cui non riesce ad adattarsi, né a riconoscersi. Questo è il motivo che la spinge, per tutta la vita, a cercare luoghi caldi in cui non possa piovere e, al contempo, a soffocare le parole per controllare le emozioni. La violenta tempesta i cui vuole costantemente ed instancabilmente evitare d’imbattersi, non è altro, infatti, se non lo specchio del turbinio di emozioni che Elettra cerca di rifuggire.
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