Mi chiamo Silva Ganzitti, e sono nata nel lontano 1962.
Sono sposata da vent’anni e ho due figli.
Vivo da sempre in Friuli, a una ventina di chilometri da Udine, in campagna.
Lavoro part time perlopiù da casa, e mi occupo di traduzioni, di lezioni private di inglese, individuali o a gruppi. Tengo anche corsi nelle aziende per i loro dipendenti.
Amo leggere fin da quando ne sono capace, e scrivere da subito dopo, credo.
Tuttavia sono stata per anni un’ottima ‘corrispondente’. Mi spiego. A detta dei destinatari, ho sempre scritto lettere molto belle, spiritose e vivide.
Per anni ho coltivato un’amicizia oltreoceano, e le lettere andavano e venivano almeno settimanalmente. Avevamo deciso di stupirci reciprocamente inviando storie bizzarre a cui l’altro avrebbe potuto dare un seguito e, eventualmente, una conclusione. Strambo, ma estremamente divertente anche in una lingua, l’inglese, che non era la mia.
La passione per la scrittura si è mantenuta in sordina per molti anni ancora, per poi venire allo scoperto tutto d’un tratto, quando nelle ore morte in cui attendevo i miei figli fuori dalla palestra o nelle salette della piscina, ho cominciato a riempire quaderni e in seguito Moleskine di brevi testi che non sviluppavo.
Poi, una sera, aspettando il rientro di mio marito ero al computer, e quasi per gioco ho provato a combinare una parte di quelle pagine con la fantasia del momento. Così è nato Amici di Duna.
In quei giorni ero stata turbata dalla difficoltà di accettazione della diversità soprattutto fra i bambini, sia che si trattasse di tratti somatici e colore della pelle, come di malattie anche solo moderatamente invalidanti.
Amici di Duna è infatti il racconto di un gamberetto che nasce con delle gigantesche ventose al posto delle chele e che, per evitare di sentirsi continuamente fuori posto, lascia il fondo del mare e sale in superficie.
Navigando in rete, mi sono imbattuta pochi mesi dopo nel sito dell’Associazione Servizi Culturali, che sembrava avesse preso a cuore proprio le produzioni degli scrittori esordienti, quelli a cui nessuno avrebbe dato ascolto, lettura, tempo e consigli. Così, mi sono iscritta e ho pubblicato e commerciato il mio primo testo online, senza che gli venisse proposto o imposto alcun editing. Era il 2005.
La stessa sorte l’hanno avuta le favole che ho scritto successivamente, cioè Mistero nel Sottobosco e Abdul , genio in ribasso (2006 e 2007).
Nel frattempo ho conosciuto altre realtà online, tutte legate all’editoria e alla lunga gavetta dello scrittore sconosciuto ed esordiente. Ho iniziato a collaborare con l’associazione di cui ero membro per la lettura e recensione dei testi di altri soci, e ancora lo faccio, e da poco più di un anno mi occupo come capogruppo della sezione Ragazzi di Lettura Incrociata. Si tratta di un servizio di lettura, commento e recensione offerta dal Rifugio degli Esordienti in cui io mi limito a tenere le fila dei vari collaboratori e a inviare e ricevere il lavoro da commentare e i commenti, che a mia volta inoltro agli interessati .
Attraverso il Rifugio degli Esordienti il mio testo Abdul, genio in ribasso è entrato nel catalogo Danae e ha ricevuto una bella recensione dello scrittore Beppe Forti.
Abdul è una storia strana, che parte dalla comunicazione di licenziamento che il genio riceve proprio alla vigilia della partenza per la sua prima Convention.
Decide di parteciparvi comunque ed è lì che scopre il motivo della sua ‘mobilità’: il figlio del capo è appena rientrato dall’estero ed ha tutti i titoli per prendere il suo posto.
Dopo un primo scoramento e la successiva rabbia che focalizza sul rivale Greg, Abdul, aiutato dalla sorella capisce che sono i giovani il nuovo motore di quel mondo, e la loro energia, la freschezza e la forza delle loro convinzioni, possono far ripartire il meccanismo, possono riportare la speranza nel mondo globale. Così dà fiducia a Greg e tutti e tre insieme presentano la loro proposta alla platea dei vecchi geni, che accettano di farli provare.
Da quasi un anno collaboro anche con un editore, leggendo e facendo la prima scrematura dei testi che arrivano alla sua casa editrice.
Entro l’anno dovrebbe uscire il mio primo, vero, libro, editato e corretto.
Si tratta ancora di una raccolta di fiabe, che spero sia più matura sotto tutti i punti di vista. E’ perfino illustrata, anche se solo in bianco e nero, e i disegni sono stati in parte realizzati da mia figlia nel corso degli ultimi 10 mesi (oggi ha 9 anni).
Ho provato anche a scrivere racconti, perché non trovo che la stesura di un romanzo faccia per me. Non credo di averne le capacità, anche se non si può mai dire. A novembre è uscito con 0111edizioni Racconti Svelati, una raccolta di 6 brevi storie che parlano di persone della mia vita. Ancora una volta, non ho meritato editing, e credo che sia un peccato. Pur trovando nel testo una serie di difetti, penso infatti che abbia delle belle qualità, ma tant’è: è mio, cos’altro dovrei dire?
Ho frequentato proprio quest’anno il mio primo corso di scrittura creativa, e con grande soddisfazione. E’ stata un’esperienza che mi ha arricchita e completata molto e la vorrò ripetere.
Nel frattempo, il gruppo che vi ha partecipato ha mantenuto una sua compattezza, e ci si legge e scrive tutte le settimane online, all’interno di uno specifico spazio che abbiamo creato.
Faccio parte di numerosi forum di scrittura online, ma sono piuttosto attiva su aNobii, nel gruppo di Scrittura Creativa Ricreativa.
Insomma, la scrittura è stata per me una passione tardiva, ma, temo,al momento irrinunciabile.
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