DAVIDE TARO' - Scrittore - Vive a Torino Davide appassionato di animazione giapponese incominciò a scrivere quando trovò in edicola le dispense che diverranno un voluminoso e preziosissimo libro intitolato Anime al cinema, autore Francesco Prandoni, libro che diventò per lui una sorta di bibbia sul come e sul cosa scrivere. Il cinema dell’estremo oriente di Riccardo Esposito, un libro corposo con studi ed approfondimenti di una cinematografia improntata sul fantastico, horror, gore.
Fu una rivelazione leggere tutta quella mole di informazioni e di immagini, e nacque nella sua mente la volontà di poter scrivere un giorno una monografia di un regista che stava cominciando a conoscere più approfonditamente: Oshii Mamoru.
I suoi primi passi consapevoli, furono con Film Tv, scoprendo grazie al giornale che c’era un palinsesto notturno più ramificato di quello che conosceva... capì finalmente, cosa poteva essere davvero il cinema grazie a quella rivista.
Poi all’università fece i passi decisivi, scoprendo che voleva avere a che fare nella sua vita con quella dannata “magnifica ossessione” che era il cinema.
Il professor Dario Tomasi ben sa quanta poca gente tra il 1997 e 98 era interessata agli anime dentro all’università come studenti ed altri, Davide fu uno dei primi a “chiedergli” di poter fare una tesi su questo regista: Oshii Mamoru, la sua risposta fu:
“Prima impara il cinema cosiddetto classico, poi se ne parla”.
Durante gli anni universitari a Davide gli piacque così tanto il cinema che, a parte le matinee cinematografiche in aula video con i suoi amici e compagni come Enrico Mauro, si mise a “fare” cortometraggi con altri amici che aveva conosciuto alle superiori come Luca Perra, Diego Zambon e Enzo Debartolo.
Nacque così la Lorelei Production facendo una serie di corti e dopo alcuni anni fondò la Yokai productio con Stefano Gariglio producendo Bosco Bigio.
Segui infine la stesura del suo primo romanzoPar Pu Lil: La collina della porpora, prendendo a piene mani da quegli anni adolescenziali.
MARIA TERESA VIVINO nasce a Catanzaro l’ 08-05-1989 . Vive a Bardonecchia(TO) e scrive dall’ età di 15 anni.Ama il mondo della letteratura e in particolare della poesia che diviene valvola di sfogo e aiuto nei momenti più bui; ma la poesia diviene per lei, anche un mezzo di espressione per trasmettere qualcosa che con le sole parole orali non riuscirebbe a comunicare. Pubblica nel maggio 2006 la sua prima raccolta di poesie dal titolo “Poesie dal cuore” e nel settembre 2007 il suo romanzo breve “Nel cuore dell’ Africa”, entrambi presentati presso il Palazzo delle Feste del suo paese di residenza nel novembre 2007. Nel frattempo partecipa a dei concorsi venendo spesso inserita nelle antologie dei premi. Vince, inoltre, un sesto premio ad Albissola nel 2006 con la poesia inedita “Non è il momento” , nel luglio 2008 un terzo premio con la sua raccolta edita di poesie a Savona e una menzione di merito con la poesia “Baciami almeno una volta” allo stesso. Nel marzo 2009 viene premiata a Roccavaldina(Me) con una Silloge inedita e a Recco con il racconto “Panta rei”. Nel giugno 2009 vince una Menzione D’onore a Jesolo.Presenta nuovamente il suo romanzo presso la Biblioteca civica di Bardonecchia nel luglio 2009 proponendo al pubblico anche poesie inedite ora inserite nel libro “Volo sulle note dell’ anima” pubblicato dalla casa editrice Montedit, e scritto con Roberto Gennaro, coautore dello stesso e grafico della copertina. Viene inserita nelle 50 poesie meritevoli di essere inserite nell' audiobook al premio "Poesie d' amore" con la poesia inedita "Sei in me". Presenterà la raccolta di poesie "Volo sulle note dell' anima" giorno 6 gennaio 2010 presso il Palazzo delle feste di Bardonecchia, a febbraio in data e luogo ancora da definirsi in bassa valle di Susa,giorno 16 marzo 2010 ore 18 a torino presso la Biblioteca di Corso Casale 5 e nel mese di aprile a Cesana Torinese in data ancora da definirsi. Altre date e progetti letterari sono già stati messi in programma. Maria Teresa continua a scrivere con passione, enorme amore ed impegno, in attesa dei risultati dei prossimi concorsi.
A volte, è proprio la Storia che crediamo ben nota a non essere come sembra. Questo libro ci porta dentro la vicenda poco conosciuta di uno dei capitoli più oscuri dell'anima americana, forse uno dei più inquietanti del XX secolo. Per ricordarci che sarebbe potuto succedere e, soprattutto, che potrebbe succedere ancora.
"Gli Stati Uniti, apparsi la "terra promessa" la "nuova Israele" ai puritani e alle molteplici comunità protestanti delle élites del Nord, dei proprietari terrieri del Sud e dei pionieri dell'Ovest, parrebbero essere stati inassimilabili alla vicenda dell'antisemitismo euro-occidentale ed euro-orientale. Non è così, anche se in essi non si sono mai raggiunti gli estremismi pluriassassini genocidari dell'Europa e dell'Eurasia. Questo libro lo dimostra, e lo spiega, con una ricchezza d'informazioni e di fonti sinora in Italia, e non solo in Italia, sconosciute e poco note. Anche gli Stati Uniti hanno fatto germinare l'antigiudaismo religioso, l'emarginazione e il linciaggio dei giudei, il razzismo antiebraico a sfondo positivistico, l'invidia popolare antifinanziaria, la xenofobia negli anni della grande immigrazione".
PIA DEIDDA è nata nel 1958 a Lanusei in Sardegna ed è di origini fabrianesi da parte di madre. Laureata in Architettura vive da trent'anni a Torino dove insegna Storia dell'Arte in una scuola superiore. Presso Fabriano Edizioni ha pubblicato il romanzo Rubia (2007). Il suo sito è personale è www.lezionidibello.it
ISABELLA GIOMI è autrice di racconti, molti dei quali pubblicati in antologie di Autori Vari, e di un romanzo pubblicato :" La Cantatrice muta ". Isabella è autrice inoltre di due romanzi, La confraternita del geco e Oltre il lavabo, varie raccolte di racconti, tra cui: Scrivendo con le stelle, Passeggiate astrologiche e Baby fantasy, ancora inediti.
I premi e riconoscimenti da lei avuti sono stati:
Primo premio Concorso edito da Laruffa Editore - Emozioni d’Inchiostro – 2007 – con il romanzo breve La cantatrice muta, pubblicato nel maggio 2008
• Secondo premio Concorso I canneti e le aree umide del Basso Garda 2007 con il racconto Storia di un’anguilla
• Quarto posto Premio Cuore di Tenebra bandito da Edizioni Clandestine nel 2004 con il racconto Giù per la discesa, pubblicato nell’antologia L’ingannevole colore dei sogni
• Finalista (sesto posto) al premio L’Officina dello scrivere bandito dalla rivista Inchiostro nel 1997 con il racconto L’ispirazione
• Finalista (tra i primi 15) al concorso Trambus 2006 – Parole in corsa - con il racconto Fauna da bus, pubblicato in antologia.
• Finalista al Premio Camaleonte del 2009
• Finalista al premio le Agavi del 2009 con il romanzo Oltre il lavabo
Il suo romanzo " La Cantatrice muta " narra di Elettra, la fragile e misteriosa protagonista, non parla o, per meglio dire, sceglie di non parlare, di “non sprecare inutilmente la voce” ma di usarla solo per cantare. E come il fulmine è il celere tramite tra cielo e terra, così il canto diviene per Elettra l’unico ponte tra lei e il mondo, tra l’Io e l’Altro... è proprio un fulmine, infatti, che la strappa dal ventre materno quando ancora “non era pronta a nascere” e, inevitabilmente, “contrassegna l’intera sua vita”. La giovane miracolata crescerà, infatti, con il terrore dei temporali che l’hanno per sempre privata di protezione e, al contempo, scaraventata in una realtà in cui non riesce ad adattarsi, né a riconoscersi. Questo è il motivo che la spinge, per tutta la vita, a cercare luoghi caldi in cui non possa piovere e, al contempo, a soffocare le parole per controllare le emozioni. La violenta tempesta i cui vuole costantemente ed instancabilmente evitare d’imbattersi, non è altro, infatti, se non lo specchio del turbinio di emozioni che Elettra cerca di rifuggire.
Medico piacentino, sposato, padre di 2 figli, scrittore per passione, cura da alcuni anni il gruppo di valutazione per racconti noir e thriller del “Rifugio degli Esordienti”. Un suo racconto compare nel volume “R@cconti senza rete” DiSalvo Editore del 2001. Ama la musica (Who, Led Zeppelin, Clash i preferiti), l’Inter (alla follia), la birra e correre: questo romanzo è nato durante i lunghi allenamenti per le maratone. Jay McInerney , Hemingway e Scott Fitzgerald i suoi autori preferiti. Sogna un mondo senza petrolio, senza stupidità, senza nebbia. Adora il suo cane Skelly e i tartufi che la stessa non riesce a procurargli. Profondamente innamorato della sua terra e della sua città, Piacenza, e dei suoi luoghi, itinerari inimitabili per i sensi e la mente.
Mi chiamo Chiara Curione, vivo in Puglia e scrivo racconti e romanzi. La mia passione per la scrittura è cominciata sin da quando ero adolescente e scrivevo racconti e poesie su un diario segreto. Poi la vita concreta mi ha portata su altre strade: sposata a vent’anni ho continuato a dare lezioni di ripetizione ai ragazzi delle scuole medie e ai bambini delle elementari per dieci anni. Mio marito non voleva che viaggiassi per lavorare e così continuavo a non perdere il contatto con la scuola e con lo studio attraverso questo lavoro che ho lasciato quando mio figlio è diventato più grande e quando ho dovuto assistere mia madre malata. Ho cominciato a scrivere il mio primo romanzo in questo periodo: dovevo trovare un momento tutto mio per distaccarmi dalla realtà triste, con continue visite mediche per mia madre e problemi insormontabili che lei mi creava, avendo bisogno di essere seguita come una bambina. Il mio ruolo di figlia si era invertito ad essere quello di madre. Cercavo di godermi l’infanzia e la fanciullezza di mio figlio, ma questo non bastava, così ho trovato rifugio nella scrittura e ancora una volta un rifugio segreto. Quando scrivevo ero sola in casa, nessuno sapeva della mia passione, né amici né parenti, temevo il loro giudizio e credevo che mi avrebbero consigliato di smettere considerando questa passione una follia. Senza computer usavo una vecchia macchina da scrivere che faceva un rumore infernale ogni volta che spingevo un tasto. Quando terminai il romanzo lo inviai a un premio letterario e, con mia grande sorpresa, mi proposero la pubblicazione dell’opera. Il libro dal titolo “La sartoria di Matilde” fu pubblicato nel 2000. Da allora sono uscita dall’ombra dedicandomi a tempo pieno alla scrittura, collaborando con il laboratorio di lettura della biblioteca di Gioia del Colle e pubblicando alcune fiabe storiche su Federico II, in ultimo il romanzo sul brigantaggio dal titolo “Un eroe dalla parte sbagliata.” Scrivere è stata un’esperienza unica, ho conosciuto gente nuova, soprattutto scrittori come me. Grazie al mio primo libro sono diventata socia di un sito internet di autori ed editori e il testo fa parte del catalogo Danae, sul sito partecipo alla lettura incrociata che consiste nella valutazione dei testi di altri scrittori. Poi è uscito il mio libro di fiabe storiche su Federico II, con questo sono diventata più conosciuta come scrittrice, il testo è stato adottato in alcune scuole, ci sono stati progetti di lettura a riguardo e si sono fatte anche alcune rappresentazioni. Infine, a giugno del 2008, Besa ha pubblicato il mio romanzo sul brigantaggio che spero susciti interesse non solo nei ragazzi per cui è stato scritto, ma anche in un pubblico adulto. La storia si sviluppa su due livelli narrativi: presente e passato. Nel presente un ragazzino tredicenne fugge dalla ricca nonna di Milano per raggiungere la nonna del Sud che gli racconterà la vita del sergente Romano. Nel passato i fatti storici sono attinenti alla realtà e ambientati nel periodo post-unitario. Si tratta di una storia di cui si parla poco nei testi scolastici, ma che è importante riscoprire. In tutti i miei romanzi è forte il richiamo alla storia locale e alla nostra identità che mi auguro non vada perduta. Sono nata nel 1962 e, facendo un bilancio ad oggi, come donna moderna sento di aver fatto sempre delle scelte difficili, almeno controcorrente. Il fatto di essermi sposata presto, di aver deciso di dedicarmi principalmente alla famiglia, mi fa scoprire adesso che per questo ho avuto più tempo a disposizione per seguire la mia più grande passione e contemporaneamente essere sempre presente come madre e come moglie. La mia scommessa di diventare scrittrice nata di nascosto è diventata una realtà.
UMBERTO CASTAGNA è nato a Siracusa nel 1930. Dal 1946 al 1969 è stato frate minore e sacerdote. Laureato in lettere moderne, diplomato in giornalismo e radiofonia, specializzato in archivistica e paleografia, ha insegnato italiano, storia e storia dell’arte nello studentato francescano di Baida (Palermo) e nel seminario maggiore arcivescovile. Nel 1970 ha chiesto e ottenuto di lasciare l’abito francescano. Sposato e con due figli, vive e lavora a Napoli. Appassionato di storia siciliana, ha pubblicato saggi e biografie su protagonisti del mondo cattolico siciliano: le biografie di due riformatori francescani: Le grotte del Paradiso, fra’Arcangelo da Calatafimi, Palermo, 1960, e Nera fonte di Luce, vita di Benedetto il Moro, Palermo, 1989, in II edizione nel 2007. Nel 2008 ha curato per l’Ass. Reg. ai Beni Culturali il testo storico per il DVD “S. Benedetto il Moro”. Ha scritto la biografia di Francesco P. Gravina: L’ultimo principe, Flaccovio, 1991, e in II edizione, Napoli, 1998; e diversi saggi. Sul Gravina, nel 2000 ha organizzato a Palermo un Convegno Storico, tenuto nel Municipio della città. Più numerose le opere su protagonisti del ‘900, di cui si citano solo Il Corriere di Sicilia, su A. Petyx, Palermo, 1974, Lo sguardo nel futuro, Napoli, 2005, storia di una innovatrice nella vita religiosa palermitana del ‘900; La cattedra a rotelle, Paoline, 2005, storia di M. Alfonsa Bruno, sui cui scritti sta ora lavorando. Da qualche anno si dedica alla narrativa. L’editore Graus, Napoli, 2007, ha pubblicato “Andrai e tornerai. Quasi un romanzo”, al momento unico frutto della realtà/fantasia. Stuzzicato dai consensi della critica, sta lavorando ad altri romanzi e racconti.
CARMINE ROSANO si è avvicinato alla scrittura da adolescente, scegliendo come mezzo espressivo la poesia. Da allora ha sempre cercato attraverso questa arte e attraverso la pittura, di esprimere sentimenti e stati d’animo in cui giocano un ruolo fondamentale l’impatto dei sogni con la realtà e il sentimento di sconfitta che ne deriva. Il suo primo libro, “Le tre età dell’amore”, è stato pubblicato da Il Melograno nel 2007 e in una nuova edizione da 0111 Edizioni nel 2008. Nel 2009 ha pubblicato il suo secondo libro, “Angeli caduti nella notte”, pubblicato dalla casa editrice Silele. Ha inoltre pubblicato alcune poesie nelle antologie poetiche “Navigando nelle parole” per le edizioni Il Filo, ed alcuni suoi racconti sono presenti nelle antologie: “Eroticamente. Confessioni intime” AA. VV., Casini editore “Oxè Awards duemilanove” AA. VV., Borelli editore “Stranger love” AA. VV., Edizioni Lulu.com “Temptation” AA. VV., Edizioni Lulu.com “Ossessioni d’Amore” AA. VV., Edizioni Lulu.com
Curriculum artistico:
2009 Esposizione all'interno della manifestazione "Dark Club Nigth" tenutasi al "Velvet Club" di Napoli. 2009 Esposizione III Collettiva di artisti contemporanei "Estetica. Paesaggi, ritratti e astrattismo" presso la Chiesa SS. Annunziata di Calitri (AV). 2009 Esposizione e Reading presso l’Associazione “Naif” di Villa di Briano (CE). 2008 Ammissione e riconoscimento artistico al "3° Premio Internazionale BOE'" 2008 1° Premio modernArt 2008, trofeo Nazionale di Arti Figurative. 2008 Ammissione e attestato di merito artistico per il 1° concorso “Taormina… Arte e Colori” con esposizione presso la galleria dell’Associazione Artistico Culturale Dionysos di Taormina. 2008 Rassegna degli artisti selezionati per il “Trofeo Eiffel” presso la galleria “Arte Città Amica” di Torino. 2007 Ammissione e riconoscimento artistico al 1° Trofeo Internazionale di Pittura Scultura e Grafica “Eiffel”. 2007 Rassegna "Avanguardie Artistiche 2007" presso la galleria "Il Tempio" di Palermo. 2005 Nomina Accademico Associato dell’Accademia Internazionale “Greci - Marino” del Verbano. 2005 Premio Speciale “Per non Dimenticare” dell’Ass. Cult. “La Tavolozza” di Salerno. 2004 Titolo “Cavaliere dell’Arte” rilasciato dalla FENESPART (Federazione Nazionale Esperti e Critici d’Arte). 2004 Premio Speciale V edizione “Premio Città di Porto Sant’Elpidio”. 2004 Rassegna “Artisti Italiani a Bratislava” e Esposizione presso la galleria “Modigliani” di Milano. 2003 Premio “Biennale del Mediterraneo” Ass. Cult. “Athena” di Catania 2003 Premio “Creatività e Cultura Artistica 2003” Ass. Cult. “Athena” di Catania. 2003 Collaborazione con galleria “Centro Diffusione Arte” di Palermo.
BRUNA NIZZOLA è nata a Desenzano del Garda (BS) ed attualmente risiede a Torre del Lago Puccini. La sua attività come pittrice è stata evidenziata da Lodovico Gierut con la pubblicazione “Bruna Nizzola, d’acqua e di colore” nel 1997. Ha esposto in spazi pubblici e privati, con opere collocate stabilmente, tra l’altro, nel Museo Storico della Resistenza a Sant’Anna di Stazzema (LU), nel Museo della Carta di Pescia (PT), nel Centro Internazionale di Cultura e Spiritualità Fra’ Benedetto a Sillico di Pieve Fosciana, a Prato, alla Fondazione “Antonio Fineschi” e all’Associazione Clio promossa dall’Editore Mauro Baroni in Viareggio. Al suo attivo, per la collana “La Versilia e l’Arte” curata da Lodovico Gierut, ha pure varie pubblicazioni (illustrate in genere da disegni e da chine della stessa autrice): “Il cancello dei ricordi” con nota introduttiva di Manlio Cancogni; “Sinite parvulos...”, che gode delle simpatiche illustrazioni della pittrice Liliana Marsili; “Il Messaggio”, vincitore del primo premio assoluto per la narrativa edita, nel 3° Concorso Nazionale “S. Bernardo 2001” a San Giovanni in Fiore (CS); la raccolta di liriche “Fili di Ragno”; il racconto lungo “La Bugia” illustrato, oltre che da lei, anche da valenti artisti: Mauro Capitani, Amedeo Lanci, Renzo Maggi, Domenico Viggiano, Vittorio Zerbi); un originale diario “Una pagina al giorno...” e, per la Casa Editrice Baroni di Viareggio, quattro opere inserite nella collana “Mediterranea”, “Il Dubbio e altri racconti”, “La vita semplice”, poi, in collaborazione con Sauro Farnocchia, “Diverso ...d’amore” ed infine “La ribollita” con un saggio e bibliografia ragionata di Mauro Baroni. Tali ultimi volumi sono tutti impreziositi dalle delicate grafiche di Grazia Leoncini. Ha pure scritti ed opere pittoriche nei volumi “Segni del dolore, la dimensione sacra della sofferenza” e “La spiaggia e il melograno”, delle Edizioni Comitato Archivio artistico-documentario Gierut nella cui collana “Immagini del tempo” è inserito il libro “Carlotta. C’è posta anche per me”. Bruna Nizzola sulla scansione di vicende lontane riportate alla luce con metodo razionale, avvalendosi anche di mezzi moderni quali la posta elettronica, per riannodare lontani fili d’amicizia interrotti, poco concedendo all’alone mitizzante della memoria, in sordina, senza che ce ne accorgiamo, riesce a veicolare le sue convinzioni etiche ed esistenziali dettate dal buon senso di chi, giunto ad un’età in cui è possibile e doveroso stilare un bilancio critico di un’epoca, nutre ancora la fervida speranza che certe situazioni non si verifichino mai più e cerca di portare la propria pietruzza all’edificazione di un’epoca più giusta e serena, se non proprio felice.(rec.di Manrico Testi)
Mi chiamo Silva Ganzitti, e sono nata nel lontano 1962.
Sono sposata da vent’anni e ho due figli.
Vivo da sempre in Friuli, a una ventina di chilometri da Udine, in campagna.
Lavoro part time perlopiù da casa, e mi occupo di traduzioni, di lezioni private di inglese, individuali o a gruppi. Tengo anche corsi nelle aziende per i loro dipendenti.
Amo leggere fin da quando ne sono capace, e scrivere da subito dopo, credo.
Tuttavia sono stata per anni un’ottima ‘corrispondente’. Mi spiego. A detta dei destinatari, ho sempre scritto lettere molto belle, spiritose e vivide.
Per anni ho coltivato un’amicizia oltreoceano, e le lettere andavano e venivano almeno settimanalmente. Avevamo deciso di stupirci reciprocamente inviando storie bizzarre a cui l’altro avrebbe potuto dare un seguito e, eventualmente, una conclusione. Strambo, ma estremamente divertente anche in una lingua, l’inglese, che non era la mia.
La passione per la scrittura si è mantenuta in sordina per molti anni ancora, per poi venire allo scoperto tutto d’un tratto, quando nelle ore morte in cui attendevo i miei figli fuori dalla palestra o nelle salette della piscina, ho cominciato a riempire quaderni e in seguito Moleskine di brevi testi che non sviluppavo.
Poi, una sera, aspettando il rientro di mio marito ero al computer, e quasi per gioco ho provato a combinare una parte di quelle pagine con la fantasia del momento. Così è nato Amici di Duna.
In quei giorni ero stata turbata dalla difficoltà di accettazione della diversità soprattutto fra i bambini, sia che si trattasse di tratti somatici e colore della pelle, come di malattie anche solo moderatamente invalidanti.
Amici di Duna è infatti il racconto di un gamberetto che nasce con delle gigantesche ventose al posto delle chele e che, per evitare di sentirsi continuamente fuori posto, lascia il fondo del mare e sale in superficie.
Navigando in rete, mi sono imbattuta pochi mesi dopo nel sito dell’Associazione Servizi Culturali, che sembrava avesse preso a cuore proprio le produzioni degli scrittori esordienti, quelli a cui nessuno avrebbe dato ascolto, lettura, tempo e consigli. Così, mi sono iscritta e ho pubblicato e commerciato il mio primo testo online, senza che gli venisse proposto o imposto alcun editing. Era il 2005.
La stessa sorte l’hanno avuta le favole che ho scritto successivamente, cioè Mistero nel Sottobosco e Abdul , genio in ribasso (2006 e 2007).
Nel frattempo ho conosciuto altre realtà online, tutte legate all’editoria e alla lunga gavetta dello scrittore sconosciuto ed esordiente. Ho iniziato a collaborare con l’associazione di cui ero membro per la lettura e recensione dei testi di altri soci, e ancora lo faccio, e da poco più di un anno mi occupo come capogruppo della sezione Ragazzi di Lettura Incrociata. Si tratta di un servizio di lettura, commento e recensione offerta dal Rifugio degli Esordienti in cui io mi limito a tenere le fila dei vari collaboratori e a inviare e ricevere il lavoro da commentare e i commenti, che a mia volta inoltro agli interessati .
Attraverso il Rifugio degli Esordienti il mio testo Abdul, genio in ribasso è entrato nel catalogo Danae e ha ricevuto una bella recensione dello scrittore Beppe Forti.
Abdul è una storia strana, che parte dalla comunicazione di licenziamento che il genio riceve proprio alla vigilia della partenza per la sua prima Convention.
Decide di parteciparvi comunque ed è lì che scopre il motivo della sua ‘mobilità’: il figlio del capo è appena rientrato dall’estero ed ha tutti i titoli per prendere il suo posto.
Dopo un primo scoramento e la successiva rabbia che focalizza sul rivale Greg, Abdul, aiutato dalla sorella capisce che sono i giovani il nuovo motore di quel mondo, e la loro energia, la freschezza e la forza delle loro convinzioni, possono far ripartire il meccanismo, possono riportare la speranza nel mondo globale. Così dà fiducia a Greg e tutti e tre insieme presentano la loro proposta alla platea dei vecchi geni, che accettano di farli provare.
Da quasi un anno collaboro anche con un editore, leggendo e facendo la prima scrematura dei testi che arrivano alla sua casa editrice.
Entro l’anno dovrebbe uscire il mio primo, vero, libro, editato e corretto.
Si tratta ancora di una raccolta di fiabe, che spero sia più matura sotto tutti i punti di vista. E’ perfino illustrata, anche se solo in bianco e nero, e i disegni sono stati in parte realizzati da mia figlia nel corso degli ultimi 10 mesi (oggi ha 9 anni).
Ho provato anche a scrivere racconti, perché non trovo che la stesura di un romanzo faccia per me. Non credo di averne le capacità, anche se non si può mai dire. A novembre è uscito con 0111edizioni Racconti Svelati, una raccolta di 6 brevi storie che parlano di persone della mia vita. Ancora una volta, non ho meritato editing, e credo che sia un peccato. Pur trovando nel testo una serie di difetti, penso infatti che abbia delle belle qualità, ma tant’è: è mio, cos’altro dovrei dire?
Ho frequentato proprio quest’anno il mio primo corso di scrittura creativa, e con grande soddisfazione. E’ stata un’esperienza che mi ha arricchita e completata molto e la vorrò ripetere.
Nel frattempo, il gruppo che vi ha partecipato ha mantenuto una sua compattezza, e ci si legge e scrive tutte le settimane online, all’interno di uno specifico spazio che abbiamo creato.
Faccio parte di numerosi forum di scrittura online, ma sono piuttosto attiva su aNobii, nel gruppo di Scrittura Creativa Ricreativa.
Insomma, la scrittura è stata per me una passione tardiva, ma, temo,al momentoirrinunciabile.
Silvia Rosa (il cui nome completo è Silvia Giovanna Rosa, ma si dimentica sempre di scriverlo per intero) nasce nel 1976 a Torino. Laureata in Scienze dell'Educazione, scrive poesie e racconti, che ha pubblicato qua e là su riviste e blog e che compaiono anche su alcune antologie collettive di Concorsi Letterari a cui ha preso parte, risultando, ogni tanto, tra i vincitori. "Di sole voci" (LietoColle, 2010) è la sua prima raccolta poetica, quel che ama definire il suo battesimo di carta.
STEFANO SANTARSIERE - scrittore - vive a Casalecchio di Reno (BO) L'amore per la letteratura l'ha portato a scoprire autori come Blackwood, Bierce, M.G. Lewis, soprattutto Machen, unitamente ai capisaldi della letteratura meridionale e lucana coi quali ha scoperto a poco a poco suggestioni e emozioni comuni e condivise dall'autore, che le inserisce nelle proprio storie. Le storie si sviluppano, infatti per lo più nello scenario misconosciuto della Regione Basilicata. Nel febbraio 2005 esce il suo primo romanzo L'Arte di Khem (Edizioni Pendragon - BO) incentrato sull'incontro tra un alchimista e un gruppo di ragazzini nell'estate del 1978, e su un mistero intessuto di esoterismo. Ha un blog personale pubblico dove è possibile leggere racconti e interventi critici. Attualmente sta terminando il suo secondo romanzo.
Recensione a cura della Redazione di DANAE del romanzo L'Arte di Khem.
Il ricco Vidiani rievoca per il misterioso Bourbault una storia accaduta vent'anni prima in un paesino assolato del sud Italia, quando, con un gruppo di amici, si imbatté nell'inquietante Egidio Fulcanelli e nel suo aiutante Olaf. Lo scoprire i motivi della presenza della "strana coppia", nell'altrimenti pigra e noiosa quotidianità di paesino, occuperà le energie del giovane Vidiani e dei suoi amici fino alla s coperta degli esperimenti di Fulcanelli, che si rivela infine un alchimista benefattore alla ricerca di pietre dai misteriosi poteri. Pietre sepolte, fisicamente e nella memoria dell'umanità, tra i ruderi di un castello che sorge su di una collinetta fuori dal paese. La ricerca delle pietre li porterà nei sotterranei del castello, costruito da una civiltà scomparsa e dimenticata da tempo immemorabile, che però ha ben protetto i suoi segreti. I forestieri, bersaglio dell'ostilità dei paesani e timorosi di incontrare un misterioso persecutore, decideranno poi di partire per migliori lidi, lasciando però un prezioso regalo al protagonista; un regalo che consentirà a Vidiani di divenire ricco e generoso pur facendo nascere in lui per sempre il rimpianto per quei momenti irripetibili e per quegli amici ormai persi di vista. L'arte di Khem è un romanzo di avventura e di formazione, scritto con uno stile agile, scorrevole, ed è una lettura godibile, che non ha nulla da invidiare a tanti, troppo celebrati ed elefantiaci best-sellers.
Stefano Santarsiere ama soprattutto la letteratura fantastica. Ha collaborato con i periodici La Civetta e Il Segno, e con il quotidiano Il corriere del Giorno.
CRISTINA SORANZIO - Scrittrice - vive a Turriaco (GO) Cristina Soranzio si è laureata in Filosofia presso l'Università di Trieste con una tesi in Filosofia della Cultura su “Scrittura ed identità in Paul Ricoeur” e ha conseguito un diploma di Master in Analisi e Gestione della Comunicazione con una tesina in Comunicazione Giornalistica su “Analisi dell'informazione giornalistica: approccio linguistico”. Attualmente si occupa della gestione dei contenuti web e cartacei per un'azienda operante nel settore dell'e-commerce. Pur scrivendo racconti, poesie e pensieri fin da bambina, fino al 2005 i suoi lavori non hanno mai visto la luce e sono stati tutti cestinati o strappati. L'analisi della scrittura condotto nella tesi di laurea ha costituito una specie di punto di svolta che le ha permesso di superare il conflitto con la propria scrittura e di portare a compimento il suo primo romanzo, “Tra inferno e paradiso” che, nel 2007, è stato pubblicato dalla Andrea Oppure Editore. Nel 2008, si è classificata al primo posto del concorso bandito da DANAE Magazine “XII Scommessa d'Autore” con il racconto breve “Edito”.
SONIA PILOTO DI CASTRI - scrittrice - vive a Torino Sonia ispanista e consulente editoriale, si occupa di letteratura e cultura iberoamericana. Ha tradotto e fatto conoscere in Italia molti dei maggiori scrittori di lingua spagnola, da Vásquez Montalbán a Bernardo Atzaga e Isabel Allende. Per la Edizioni Angolo Manzoni, ha pubblicato la ricerca storica "La memoria negata, Gli indios australi, 1535-1885" (2003) Sciarada madrilena. "Quando il romanzo si scrive da solo " è la sua prima opera di fantasia.
Miguel, a Madrid per una borsa di studio, e la moglie Carla vengono in possesso di vecchie lettere appartenute a una famiglia argentina, che racchiudono un mistero. In uno scambio di e-mail con l’amico Cesare Graves, docente di diplomatica all’Università di Torino ed esperto in antichi materiali cartacei, le lettere del passato formano una intricata sciarada alla cui soluzione il lettore è invitato a partecipare con il suo intuito e la sua sensibilità.
E’ grecista e storica di formazione. La prima opera, infatti, pubblicata dall’Università di Torino, riguarda un particolare argomento di politica e religione nel mondo greco antico.
Ha insegnato latino e Greco nei Licei Torinesi (in particolare al D’Azeglio).
Anche nell’ambito della psicologia (è stata uno dei primi psicologi iscritti all’ordine) ha partecipato con Franco Ferrarotti alla pubblicazione del volume “Giovani e droga” presso Liguori.
Come coautrice ha pubblicato il volume “Archivi di pietra”.
Per anni ha pubblicato articoli su “’l caval ‘d brons”, e attualmente scrive su altri giornali e riviste anche on line. Regolarmente escono articoli sul “Monferrato”.
E’ autrice di diversi testi, per lo più romanzi: Il Talento, Quelli di via Monte, Nella casa d’inverno, Margot, Scale, che hanno ottenuto numerose e lusinghiere recensioni. Attualmente sta lavorandoa una sesta opera che uscirà probabilmente in autunno.
ANNA MARIA EMIRA GALLETTO - Scrittrice di romanzi gialli - vive a Torino Anna Maria Emira Galletto, nata a Genova, vive a Torino ed è stata primo cittadino di Cerro Tanaro. Laureata in Filosofia, ama la montagna, e cura con passione il suo interesse per la fotografia, la poesia, la filosofia e la storia locale.
Ha creato la figura di Galvano Rinucci, protagonista finora di quattro romanzi, per la Edizioni Angolo Manzoni : Il Sigfrido Alato. L'investigatore Galvano Rinucci e il caso dei Licaoni; Il gioco delle stelle. L'investigatore Galvano Rinucci e il caso De Lyra; I roghi di Elles. L'investigatore Galvano Rinucci e il caso della cometa verde; L'investigatore Galvano Rinucci e il caso della falena nera.
Galvano Rinucci è un insolito investigatore con una personale interpretazione del Bene e del Male. Possiede particolari doti paranormali: percezioni, sogni, visioni lo aiutano nelle situazioni più disparate, tanto che le forze dell’ordine lo considerarono un indispensabile collaboratore esterno per casi difficili. Non porta armi, e non utilizza apparecchiature tecnologiche. Ogni tanto si innamora, ma quello resta per lui un campo minato…
SERENA BIAGINI - Scrittrice - vive a Prato. Il lavoro svolto da Serena Biagini, l’ha portata a riflettere sulle storie di vita collegate ai vissuti emotivi delle persone, in relazione a ciò ha scritto articoli, presentato relazioni a congressi scientifici. Ha partecipato, come esperto nelle scienze Psicosessuologiche a varie trasmissioni televisive sulle reti toscane. La scrittrice ha pubblicato diversi libri “Il trauma delle separazioni difficili”; Biagini Serena cap. sesto: la conflittualità distruttiva dei genitori e la risonanza sui figli. (Maggio2003) A cura di R.Giommi I.R.F. di Firenze “La storia di Lu” Edito A.P.E.D. 2006 e “La fortezza di vetro” Edito Kimerik 2008. Abile nell'uso dello stile, l'autrice si rivela un'ottima narratrice e sa restituire, con personali accenti, qualsiasi emozionalità gli episodi emanino, sempre intimamente vissuti con commossa intensità. Lo stile è equilibrato, sobrio, quasi cristallino, così i personaggi nascono plasmati dentro la stessa materia letteraria e conducono il lettore a vedere con i loro occhi.